Sul Sintomo
La nascita della psicoanalisi – e, quindi, della psicoterapia – è strettamente legata al concetto di sintomo. Come psicologa e psicoterapeuta a Napoli, mi occupo di accompagnare i pazienti in un percorso di scoperta sul significato del proprio sintomo e su come questo possa diventare una chiave per la comprensione del proprio disagio interiore.
Freud e l’Origine del Sintomo Psichico
Il concetto di sintomo trova una nuova prospettiva nell’incontro di Freud con i suoi pazienti che manifestavano sintomi somatici privi di causa organica. Freud scoprì che dietro a questi sintomi apparentemente inspiegabili si nascondeva una dimensione psichica. Sintomi come cecità, paralisi, e perdita di sensibilità non avevano basi neurologiche, ma riflettevano il modo in cui il paziente percepiva inconsciamente il proprio corpo.
Questi sintomi, detti di conversione isterica, rivelano un disagio psichico che non si può curare attraverso metodi puramente organici. Fu così che Freud si distaccò dall’ipnosi, adottando un metodo di cura basato sull’ascolto e l’interpretazione dei processi inconsci alla base del sintomo.
Il Trauma come Origine del Sintomo
Freud scoprì che il sintomo spesso origina da un trauma psichico, un evento vissuto con intensi sentimenti di terrore, angoscia o vergogna. La reazione al trauma varia da individuo a individuo, e ciò che può apparire insignificante per alcuni diventa un’esperienza traumatica per altri.
Questi sintomi si manifestano come messaggi simbolici di emozioni e desideri rimossi, che il soggetto non riesce a integrare nella propria coscienza. Attraverso la psicoanalisi, il paziente può iniziare a esplorare questi affetti “bloccati,” avvicinandosi a quella parte di sé che altrimenti rimarrebbe inespressa.
Il Sintomo come Linguaggio del Corpo
Nella società vittoriana, il corpo dell’isterica diventava lo strumento per esprimere ciò che non si poteva dire: i sintomi si trasformavano in una sorta di linguaggio simbolico che rivelava il desiderio inconscio. Freud fu il primo a dare voce a questa sofferenza nascosta, sviluppando un metodo di cura che permette al soggetto di mettere in parola il proprio malessere.
Per la psicoanalisi, il sintomo è più di un semplice malfunzionamento; è un’espressione della verità più intima del soggetto. Rappresenta ciò che è stato rimosso e relegato nell’inconscio, ma che continua a emergere come ostacolo o corpo estraneo.
Il Conflitto Inconscio e il Ruolo della Psicoanalisi
Il sintomo si configura spesso come una manifestazione di un conflitto inconscio. In questa prospettiva, il corpo diventa il teatro dove si rappresenta questo conflitto, un luogo di accumulo di senso. Se il conflitto non viene risolto, il sintomo continuerà a ripresentarsi, cercando espressione.
A differenza di altre terapie, la psicoanalisi non punta a eliminare subito il sintomo. Questo approccio permette al paziente di esplorare e comprendere il significato profondo del proprio sintomo, favorendo una guarigione che nasce dall’integrazione di quella parte nascosta di sé.
Il Lavoro Terapeutico per Decifrare il Sintomo
Attraverso il lavoro terapeutico, il soggetto può avvicinarsi, con i propri tempi, alla comprensione di quei conflitti e affetti che sono stati rimossi. Solo un ascolto analitico attento può aiutare la persona a raggiungere una consapevolezza profonda, permettendo di liberare il significato che il sintomo imprigiona.
Il sintomo rappresenta una parte nascosta del soggetto che chiede di essere riconosciuta e compresa. Come psicologo e psicoterapeuta a Napoli, sostengo i miei pazienti in questo percorso, affinché possano trasformare il sintomo in una porta verso la propria verità interiore e verso una maggiore integrazione di sé.