I Disturbi del Comportamento Alimentare

Nel mio lavoro come psicologa e psicoterapeuta a Napoli rilevo che tra i sintomi più diffusi del nostro tempo ci sono i disturbi del comportamento alimentare (DCA) come l’anoressia e la bulimia.

Anoressia e Restrizione

Sul versante anoressico, il disturbo si manifesta attraverso una restrizione calorica significativa che porta a un peso molto basso rispetto agli standard di salute e sviluppo. I soggetti sperimentano una paura intensa di ingrassare e ricorrono a comportamenti come attività fisica eccessiva o rituali di svuotamento per mantenere il controllo. Questo disturbo coinvolge anche una percezione distorta del proprio corpo e una difficoltà a riconoscere la gravità della propria condizione.

Bulimia e Comportamenti Compensatori

Il versante bulimico è caratterizzato da episodi di abbuffata, in cui il soggetto perde il controllo e consuma grandi quantità di cibo. Questi episodi sono spesso seguiti da comportamenti compensatori come vomito autoindotto, uso di lassativi o digiuno, per evitare l’aumento di peso. La bulimia rappresenta spesso il “fallimento” di un progetto anoressico, portando a sentimenti di colpa e inadeguatezza.

Anoressia e Bulimia: Due Facce della Stessa Medaglia

Anoressia e bulimia non sono semplicemente due disturbi separati, ma due facce dello stesso disagio. L’anoressia è una forma di padronanza sul corpo, mentre la bulimia rappresenta la difficoltà di mantenere questo controllo. I soggetti spesso si trovano intrappolati in una lotta interiore, con il corpo come campo di battaglia.

La Dimensione Ossessiva e il Rapporto con l’Altro

Uno degli aspetti più drammatici dei disturbi alimentari è la loro capacità di diventare totalizzanti. Questi disturbi occupano ogni aspetto della vita del soggetto, influenzando la percezione di sé e le relazioni. L’ossessione per il peso e la forma fisica può portare a un isolamento che rende difficile il contatto con gli altri.

I disturbi alimentari, però, non sono solo una questione di appetito o alimentazione, ma di relazione con l’Altro. Il cibo ha una valenza simbolica, legata ai primi legami affettivi. Il rapporto con il corpo e con il cibo può riflettere un bisogno profondo di controllo o di appartenenza.

L’Obesità e il Vuoto Interiore

Anche l’obesità può essere letta in chiave psicoanalitica come un tentativo di colmare un vuoto interiore. Per molte persone, il cibo diventa un oggetto-analgesico, una risorsa per evitare il dolore emotivo e riempire una sensazione di vuoto. In questo senso, trattare l’obesità non significa semplicemente controllare l’appetito, ma esplorare il significato che il cibo ha nella vita del soggetto.

La Psicoterapia Come Spazio per una Nuova Possibilità

I disturbi alimentari sono spesso tentativi di soluzione che il soggetto mette in atto per gestire il proprio disagio emotivo. Tuttavia, quando questi tentativi iniziano a interferire con la vita sociale e personale, diventa necessario aprirsi a una nuova possibilità. La psicoterapia offre uno spazio sicuro per esplorare queste tematiche, permettendo al soggetto di comprendere e trasformare il proprio rapporto con il corpo e con l’Altro.

Attraverso il mio lavoro come psicoterapeuta, sostengo chi desidera affrontare e superare i disturbi del comportamento alimentare, accompagnandolo in un percorso verso una vita più equilibrata e consapevole.

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